Carissimi tutti, buona festa di San Giovanni Bosco.
Quest’anno la festa è poi segnata, quasi colorata, dal 400° anniversario della morte di san Francesco di Sales a cui don Bosco si ispirò nel creare il suo oratorio, per la capacità del santo vescovo di annunciare la santità a tutti e la eccezionale mitezza e amorevolezza con cui lo sapeva fare in tutte le occasioni.
E allora stimolati da nostro Padre don Bosco e accompagnati da San Francesco, mi permetto di rivolgervi due particolari auguri in questa festa per noi così cara e preziosa.
In primo luogo: non lasciatevi rubare l’allegria.
Noi salesiani siamo in questo mondo testimoni della allegria che viene da quella giovinezza che solo la santità ci sa dare.
Se vogliamo vivere con serietà e impegno nel nostro quotidiano, se vogliamo essere educatori significativi per i giovani che incontriamo, se vogliamo che la nostra stessa vita valga la pena di essere vissuta, noi ci prendiamo l’impegno, quasi il compito profetico, di essere allegri.
Sappiamo quanto non sia facile, sappiamo in quanti stanno provando a toglierci il sorriso, ma noi non ci faremo rubare il primo ingrediente della nostra santità.
Non è superficialità adolescenziale, né passeggero sorriso per consolarci un po’. E’ uno stile di vita, è soffio dello Spirito che traspare dagli occhi e dal cuore. E’ la fiducia incrollabile in quella provvidenza e in quell’amore divino che ci circonda e ci protegge e che testimoniano con passione a chi incontriamo.
In secondo luogo, l’appello, quasi la vocazione che quest’anno San Francesco di Sales vuole lasciarci: fate tutto per amore e nulla per forza.
Un compito per niente facile, a volte doloroso perché la forza dell’amore supera ogni altra forza di questo mondo e costringe, impegna, richiede fatica e dedizione, molto più che ogni altro contratto o promessa.
Eppure è solo per amore che possiamo donare la nostra vita. Nulla di meno di questo vale la pena. Ed è solo per amore che sappiamo di poter fare la cosa giusta, quell’amore che i santi ci insegnano e che Gesù ci ha testimoniato.
Noi non siamo un gruppo di volontari, non siamo un gruppo di semplici appassionati dei giovani, non siamo neanche una semplice azienda con un contratto: noi stiamo insieme perché tutti, in un modo o nell’altro, chiamati dall’amore, diamo la nostra vita per il bene dei ragazzi e delle famiglie, specie le più povere.
State sempre allegri, l’amore ci spinge, don Bosco ci accompagna, i giovani attendono la nostra testimonianza.
Buona festa a tutti, Don Alberto