Formazione congiunta del personale di Vercelli e Novara
Il 28 ottobre è un venerdì d’autunno, di un’estate che non vuol finire più. Sta a vedere che il nostro italico clima è l’unico che ci sta dando una mano contro il caro bollette: infatti i riscaldamenti sono ancora spenti perché ancora la temperatura media non è scesa sotto i 20 gradi.
Ma questo c’entra relativamente con la giornata di oggi: il cielo è azzurro anche a Vercelli e fa caldo anche a Vercelli. Al Don Bosco oggi non ci sono i ragazzi. Entriamo al civico 14 di corso Randaccio con Gigi dopo aver fatto una sana ed accogliente colazione al bar di fronte. Ci torneremo sicuramente per la loro gentilezza!
C’è silenzio nei cortili. E certo perché i ragazzi Don Gabriele, il direttore del CFP, oggi li ha lasciato a casa. La formazione la farà solo il personale per aggiornamento professionale. È un momento importante. Ci si ferma dopo un mese e mezzo di attività per fare il punto sui bisogni che ciascuno degli operatori ha nell’affrontare il proprio ruolo all’interno del CFP stesso. È una formazione congiunta del personale del CFP di Vercelli e quello di Novara. Circa 40 tra segretarie e segretari, amministrativi e formatori. Tutti sempre impegnati senza un attimo di tregua con i ragazzi dei corsi di qualifica professionale “dopo la terza media” e con gli adulti disoccupati ed occupati, che ancora non hanno iniziato le attività perché siamo nella fase di promozione.
È arrivato anche Dario con la moto, da Bergamo.
Possiamo iniziare.
Ci siamo proprio tutti perché tutti insieme siamo coinvolti in questa avventura che è la Formazione Professionale Salesiana.
Chi sta alla reception della segreteria ad accogliere tutti i giorni ragazzi e famiglie con i loro bisogni e rispondere al telefono alla mamma di turno che comunica qualcosa in merito al figlio.
A passare le informazioni ai vari colleghi.
Ad operare con i software online della Regione per il caricamento dei dati e con Tazebao il software gestionale delle attività di tutto il CNOS-FAP Piemonte.
Ad interagire con i colleghi degli Uffici regionali.
A ricevere i fornitori.
Chi lavora in amministrazione, registra le spese, rendiconta le attività e carica le fatture su Easy, il programma di contabilità di tutto il CNOS-FAP Piemonte.
Chi lavora in laboratorio e deve prima preparare e manutenere le attrezzature e i macchinari per mettere tutti gli allievi nelle migliori condizioni per imparare il mestiere.
Chi invece in aula, dove è sicuramente più complicato tenere la loro attenzione durante le lezioni di lingua italiana e inglese, matematica e fisica, sicurezza nei luoghi di lavoro e organizzazione aziendale, tecnologia dei vari indirizzi.
Un saluto iniziale di accoglienza. L’orario della giornata. Il perché siamo qui che poi spiegheranno bene Dario e Gigi, che sono i due formatori chiamati ad hoc, e si parte.
La giornata sarà lunga ma scorre veloce senza intoppi e soprattutto è partecipata. Ma questo tocca a loro dirlo a ciascuno di loro, se vuole. Se vuole far sapere come come si è sentito. Se ne è valsa la pena. Se ha tratto spunti utili per il suo lavoro giornaliero.
Dario e Gigi si presentano da soli.
Dario lo conscono tutti perché è il consulente metodologico di CNOS-FAP a livello nazionale.
Ma pochi sanno che ha messo le mani in pasta come loro agli inizi della sua carriera con ragazzi anche molto difficili, tutti i giorni, per diversi anni. E non ha mai smesso di pensare ai ragazzi dei CFP e ai loro bisogni. E per questo che si è dedicato agli studi e alla costruzione di strumenti e metodi utili per supportare la formazione professionale, e quella salesiana in particolare.
È anche un professore universitario, scrivo io, ed è anche tante altre cose, racconta lui durante la sua presentazione, attivo in diversi comitati di ricerca scientifica e sempre pronto a dare una mano nella riorganizzazione e formazione delle risorse umane. In mezzo a tutto questo fa Fa parte del Comitato di monitoraggio del MIUR per l’istruzione tecnica e professionale.
Gigi Cotichella è un formatore, autore, attore e teologo. Così inizia il suo curriculum. Agli studi di teologia ha legato sin dall’inizio una formazione costante su teatro, gioco, comunicazione, scrittura, creatività e processi formativi che lo hanno portato ad elaborare un metodo formativo particolare e rodato da anni, che utilizzerà anche in questa occasione e sono certo che ce ne accorgeremo.
Così come ci accorgeremo degli stimoli e delle provocazioni che ci lancerà Dario Nicoli sulla situazione odierna dei ragazzi di oggi, sul modo di lavoro dei CFP e sulla necessità di cambiamento che ciascuno dei protagonisti ha vissuto e vive.
… la regola è per la libertà ma deve essere accompagnata dalla risonanza …
… le regole della risonanza: bellezza, meraviglia, amicizia, comunità, azione, rapporto con Dio …
… non ti preoccupare, non ti preoccupare … non devo pensare che quello che imparano i ragazzi è un mio bisogno e lo devo possedere: è una loro realizzazione cognitiva …
.. portiamo via qualcosa …
… quanti professori e operatori ad ogni livello oggi sono stanchi …
… è il dramma degli adulti di oggi che diventa il dramma dei giovani di oggi …
… le regole …
… come dare eco di quello che abbiamo dentro …
… le domande che abbiamo fatto …
… quelle che ci siamo tenuti … verranno fuori al prossimo incontro!
Si sono presentati Dario e Gigi.
Ci siamo presentati anche noi, tutti, su richiesta di Gigi e a ciascuno è stato chiesto di farlo aggiungendo il suo piatto preferito!
Le carte, la nostra visione. Ciascuno ne ha scelta una.
È finita in fretta, tra uno stimolo ed un metodo possibile per incontrare i ragazzi e accoglierli, stare con loro in modo costruttivo e formativo.
Ma ci siamo anche incontrati tra di noi, conosciuti un po’ di più.
È successo in cortile, non ce lo aspettavamo. Ma ci siamo messi tutti in gioco. Dobbiamo ricordarci cosa ci siamo detti. Cosa abbiamo scritto. Ci servirà domani al rientro in aula, in ufficio, in laboratorio, in officina. Con il collega vicino di scrivania, alla reception, in amministrazione e anche in direzione.
Ci servirà con i RAGAZZI!
Ci siamo salutati.
Dario è salito in moto per tornare a Bergamo.
Gigi ha preso il treno insieme a me e siamo rientrati a Torino.
Ci siamo raccontati le nostre storie.
Alcune si sono intrecciate.
Questa sta prendendo forma e spesso la forma è anche sostanza.
Buona festa di Ognissanti.
Nino Gentile