Gli auguri dell’Associazione CNOS-FAP Regione Piemonte

Gli auguri dell’Associazione CNOS-FAP Regione Piemonte: questo momento ci consente di scambiarli con tutti proponendo la riflessione che il Direttore Generale, l’ing. Lucio Reghellin, ha fatto durante la Cerimonia di Consegna degli attestati di Qualifica e Diploma professionale del CFP Rebaudengo avvenuta nel mese di dicembre.

Il sistema duale

La Commissione Bilancio ha approvato il rifinanziamento del sistema duale anche per il 2018. Il sistema duale, cioè la possibilità di imparare lavorando, fa un passo in avanti per uscire dalla sperimentazione e diventare ordinamentale. La sperimentazione è durata due anni: siamo partiti con i corsi FIxO (Formazione e Innovazione per l’Occupazione). Quest’anno con i percorsi sperimentali Duali.

Penso che l’obiettivo del sistema duale sia quello di avvicinare i giovani al lavoro: ci accorgiamo che i giovani fanno sempre più fatica a capire cosa è il lavoro. Parlavo i giorni scorsi con alcuni formatori di laboratorio che mi dicevano la difficoltà dei ragazzi di prima di stare 8 ore a lavorare, in piedi, con un compito da realizzare: è fuori dalla loro mentalità.

Un secondo obiettivo è quello di avvicinare la scuola all’azienda, per ridurre il divario e favorire la sempre maggior collaborazione.
Un terzo obiettivo è quello di aiutare le aziende a prendere coscienza che sono un soggetto formativo. Non è più solo la scuola che educa ma anche l’azienda, anche situazioni non formali che però contribuiscono a sviluppare interessi personali e acquisire delle competenze.

Per l’azienda non è facile assumere questo ruolo formativo perché si dice che non c’è tempo, non ci sono persone preparate, non si è consapevoli di questo ruolo. E’ una mentalità che deve formarsi e crescere.
L’azienda nell’assumere un apprendista nel sistema duale ha un certo risparmio. Ma perché non utilizzare parte di queste risorse per implementare questo suo ruolo, dedicare parte di un suo dipendente come tutor del giovani, adibire magari una postazione di lavoro dedicandola all’apprendimento del giovani apprendista come avviene in certe aziende della Germania. Non so se è possibile questo.
Che vantaggio ci sarebbe per l’azienda? C’è il vantaggio di far crescere un ragazzo sviluppando quelle competenze che possono più servire all’azienda; si possono conoscere dei ragazzi e valutare meglio chi assumere per inserirli nel proprio organico.

Mi stupisco quando si dice, sempre più frequentemente, che in Italia ci sono molti posti di lavoro ma non si trovano giovani disponibili e preparati. Nei giorni scorsi girava un articolo di una azienda di Padova che cercava 80 operai da assumere a Tempo Indeterminato senza trovarne nessuno. Forse il Sistema Duale può essere una opportunità per colmare questo gap.

Certamente dobbiamo avere fiducia nei giovani perché sappiamo che sono loro il futuro, coloro che svilupperanno l’azienda 4.0. Io mi sento tagliato fuori da queste innovazioni. Uso gli strumenti informatici come li ho imparati a 40 anni, i software si sono aggiornati e ho cercato di farlo anch’io ma non ho la freschezza e l’agilità nell’uso di Ipad, Iphone, palmari touch… Credo che se vogliamo puntare al futuro, dobbiamo dare responsabilità, spazio e fiducia ai giovani.

“E’ nota la storiella del ragazzino inglese che chiede al padre: Papà, è vero che i padri sanno più cose dei figli? Certamente – risponde il padre. Papa, chi ha inventato la macchina a vapore? Il papà, orgoglioso di sapere la risposta: è stato James Watt. Ma se i papà sanno di più, perché non l’ha inventata il papà di James Watt?”

Credo quindi che sia importante saper ascoltare i ragazzi, accompagnarli e dar loro fiducia. Non è facile per noi adulti dare loro fiducia.

E un’ultima cosa per i ragazzi. Il mondo cambia velocemente, siamo alla fabbrica 4.0, poi ci sarà la 5.0, poi la 6.0. Chi si ferma è perduto! Questo porta purtroppo al divario digitale tra chi sa usare le nuove tecnologie e chi rimane tagliato fuori. E’ fondamentale l’aggiornamento continuo. Non finiamo mai di aggiornarci, di studiare, ti tornare, come si dice, sui banchi di scuola. Anche la realtà della formazione continua, ne stiamo prendendo coscienza poco per volta, dovrà essere sempre più presente nella nostra realtà lavorativa.

Quindi congratulazione per questi attestati di qualifica che non sono una tappa finale ma un primo passo di una formazione che deve continuare sempre per evitare di rimanere indietro nel cammino del futuro.

Lucio Reghellin