ITS Gastronomo a FICO (Bologna)

di Eliana Denaro

Nello scorso mese di maggio l’ITS Gastronomo si è recato in visita a FICO (Fabbrica Italiana Contadina). Per chi si occupa di food o per chi è intenzionato a farlo, FICO rappresenta una tappa molto interessante: 9.000 mq dedicati alle eccellenze made in Italy, suddivisi per tematica e filiera. Ad onore del vero, una giornata intera non è sufficiente per visitare l’intero parco e metabolizzare la miriade di informazioni che si apprendono durante il percorso, ma noi, grazie alla visita organizzata dalla Fondazione Agroalimentare del Piemonte, abbiamo avuto l’occasione di poter ascoltare dal vivo le parole di Oscar Farinetti, che con il suo discorso di benvenuto – una vera e propria lezione sul made in Italy – ci ha immersi nella filosofia di FICO, incentrata sulla conoscenza delle tradizioni locali e preservazione della biodiversità.

Due sono i concetti cardine del parco agroalimentare:

  1. il cibo nasce dalla terra. Ancor prima di quando arrivi in tavola sotto qualsiasi forma, non bisogna dimenticare che ogni alimento ha uno stretto legame con la terra da cui proviene, terra che deve essere conosciuta, studiata, rispettata e salvaguardata per il nostro benessere e per quello delle generazioni future. Salvaguardare il nostro pianeta presuppone la salvaguardia della biodiversità: per invogliare il visitatore a riflettere su ciò ed invitarlo ad apprezzarlo, all’interno di FICO sono stati inseriti allevamenti e coltivazioni autoctoni. Tali assunti permeano il percorso formativo di un gastronomo;
  2. la didattica, che deve accompagnare ogni processo, dalla coltivazione della terra alla conservazione del cibo. A tal proposito, all’interno di FICO, oltre ad una serie di percorsi didattici per approfondire la conoscenza del mondo contadino e del cibo, sono state poste sei giostre multimediali, con le quali il visitatore può interagire per scoprire novità e curiosità, in chiave innovativa e suggestiva, relativamente al rapporto dell’uomo con il fuoco, la terra, gli animali, il mare, la bottiglia (vino, birra e olio), il futuro.

Nell’ambito della visita, abbiamo inoltre avuto l’occasione di conoscere Olio Roi, uno dei produttori che FICO ospita: la famiglia produce olive da quattro generazioni, più precisamente olive taggiasche, e oltre all’affascinante storia, ciò che colpisce è la voglia di espandersi sul mercato diversificando il prodotto, sempre alla ricerca di nuove iniziative che possano portare il loro nome nel mondo, dal gemellaggio con la focacceria Gran Torino, alla produzione di prodotti cosmetici con olio extra-vergine di oliva. Sempre con una particolare attenzione alla qualità.

Olio Roi si è differenziato introducendo sul mercato prodotti interessanti ed innovativi come la birra, ottenuta con l’aggiunta di foglie di ulivo ed il gin con le olive taggiasche: si tratta di un valido esempio della costante ricerca di nuove opportunità sfruttando quale punto di forza la qualità della materia prima adoperata.

In sintonia con l’obiettivo didattico di FICO, olio Roi ha, all’interno del parco agroalimentare, uno spazio comprendente 30 piante ed una zona museale che racconta delle tecniche di raccolta e mantenimento delle piante nonché una linea di stoccaggio ed imbottigliamento, che consente ai visitatori di cogliere a pieno gli aspetti salienti della linea produttiva. Questo percorso è risultato molto utile agli studenti dell’ITS Agroalimentare che hanno giovato di un approfondimento sotto il profilo tecnico.