Il Panettone.
Erano da poco passate le 6 di lunedì 13 dicembre, quando si sono accese le luci del laboratorio agroalimentare del Cfp braidese. Il formatore Giacomo Raffreddato ha iniziato a realizzare il primo dei 4 impasti, che hanno permesso agli allievi del settore di produrre una trentina di panettoni da 750 grammi e almeno 120 “panettoncini” da 100 grammi, tutti farciti con gocciole di cioccolato.
All’arrivo degli allievi del primo anno, con i formatori Tommaso Elia e Claudio Vaira, l’«operazione panettoni» è proseguita con la preparazione del secondo, del terzo ed infine del quarto impasto necessario all’intera produzione.
Dopo il giusto periodo di lievitazione, si sono pesate le porzioni di impasto da deporre nei vari pirottini, che sono andati in forno, per la giusta cottura. Terminata questa delicata fase, tutti i panettoni sono stati estratti dal forno e «infilzati» con le stecche di ferro, per poter essere messi «a testa in giù» per il giusto raffreddamento. Operazione questa, che si è completata nella mattinata di martedì 14.
E, nello stesso pomeriggio (e poi anche in quello di mercoledì) tutti i panettoni sono stati mangiati dai numerosissimi volontari dei comuni di Bra, Ceresole, Cherasco, La Morra, Pocapaglia e Sommariva Perno, che hanno collaborato sia alla gestione dei vaccini per la lotta al Covid-19 sia per le altre attività a favore delle rispettive collettività.
Come a dire: i panettoni? Cotti & mangiati! (ed anche molto apprezzati per la loro indiscussa bontà).